All'avvio della sua attività l'obbiettivo dell'associazione era fare prevenzione e recupero dell'infanzia a rischio
in un quartiere periferico di Taranto.
Nel tempo i soci hanno compreso che per incidere nella fase educativa con i ragazzi era necessario costruire
un rapporto di collaborazione con le famiglie. E pertanto si è avviato un percorso di sostegno e di condivisione
con le loro famiglie d "problematiche".
Un ulteriore passaggio nel percorso è stato quello di comprendere che fino a quando le famiglie dei ragazzi
a rischio di disagio rappresenteranno periferie social: estranee alle relazioni con altri, non si emanciperanno
mai dal loro bisogno.
Pertanto si sono avviate attività di socializzate finalizzate all'inclusione delle famiglie problematiche in
contesti più ampi costruendo ponti di relazioni con le famiglie "normali".
Incontrando la "normalità" i soci si sono resi conto di quanto la solitudine e le periferie sociali non riguardino
esclusivamente contesti familiari meno attrezzati economicamente o culturalmente ma siano espanse anche
in contesti familiari cosiddetti "normali".
Pertanto il percorso (che spesso si è intrecciato con l'impegno politico del socio Liviano) ha rimodulato nel
tempo il suo obbiettivo cercando di costruire comunità inclusive in cui tutti potessero sentirsi "noi" e non
monadi solitarie.
La partecipazione a questo bando appare coerente rispetto alle attività fit qui svolte negli anni e risponde a
due necessità.
La prima è costruire è porre un argine alla solitudine ed al disorientamento dei tanti fragili residenti nella
nostra città.